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VOGLIAMO L’ACQUA E IL SOLE, MICA LA LUNA

Posted: Marzo 24th, 2011 | Author: | Filed under: POLITICA | Tags: , , , , , | Commenti disabilitati su VOGLIAMO L’ACQUA E IL SOLE, MICA LA LUNA

Roma – Manifestazione nazionale 26 Marzo


VOTA SI’ AI REFERENDUM PER L’ACQUA BENE COMUNE!
SI’ per fermare il nucleare, per la difesa dei beni comuni,
dei diritti, della democrazia

 

Sabato 26 marzo il popolo dell’acqua ha indetto a Roma una grande manifestazione nazionale per 2 SI’ ai referendum per l’acqua bene comune, per il SI’ per fermare il nucleare, per la difesa dei beni comuni, dei diritti e della democrazia.

Una piazza per l’acqua, una piazza per la vita.

Questi referendum sono fondamentali per tutte le donne e uomini che guardano ad un altro modello di società, di sviluppo e al futuro del pianeta.

E’ da anni che i movimenti in difesa dell’acqua bene comune si battono per il suo riconoscimento quale diritto umano universale, diritto calpestato da diverse norme che vogliamo abrogare con i referendum.

A questa battaglia contro la mercificazione dell’acqua si unisce la battaglia contro il ritorno al nucleare in Italia.

Il tremendo terremoto che ha colpito recentemente il Giappone e la drammatica situazione venutasi a creare nella centrale nucleare di Fukushima, con il disastro nucleare tuttora in corso e con conseguenze ancora imprevedibili ma in ogni caso tragiche per la popolazione coinvolta e per l’ambiente dell’intero pianeta, rendono l’appuntamento del 26 ancora più importante e urgente. Read the rest of this entry »


Invidia delle ruspe tunisine

Posted: Gennaio 24th, 2011 | Author: | Filed under: ARTICOLI | Tags: , , , , , , | Commenti disabilitati su Invidia delle ruspe tunisine

di Alessandro Robecchi

Confesso di aver provato invidia. Non per la generosità di tante giovani ragazze dispostissime a donare un organo, e poi dicono che i giovani sono egoisti! E nemmeno invidia per le seratine di Arcore, o per le buste di soldi, né per amici tanto fedeli (Lele, Emilio), né per la consigliera regionale in topless. No. Ho provato invidia per i tunisini che si portavano via con la ruspa la Ferrari di Ben Alì al grido: “Questi sono soldi nostri”. Succederà mai da queste parti? Ne avremo mai l’ardire, proveremo mai il brivido di considerare seriamente che troppe cose nostre ci sono state rapinate, avremo mai il coraggio di riprendercele? Non so se la dignità di un paese si possa spostare con la ruspa, ma insomma, sarebbe il caso di verificare. E la ricchezza esagerata allora? Costruita con aziende scippate con destrezza, con giudici corrotti alla bisogna, con leggi fatte apposta per favorirne l’espansione smisurata, non sarebbe roba nostra, o almeno un po’ meglio distribuita? E l’informazione, allora? Non sarebbe una cosa nostra quella parte di servizio pubblico che oggi scodinzola minzolinianamente? E la decenza, la decenza decapitata che vede ancora un anziano selezionatore di pupe alla guida di un telegiornale nazionale, non sarebbe anche quella una cosa da riprenderci con la ruspa?

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Sì ai diritti, No ai ricatti

Posted: Gennaio 12th, 2011 | Author: | Filed under: ARTICOLI | Tags: , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Sì ai diritti, No ai ricatti

La costituente Fiat

di Marco Revelli

In città si stanno moltiplicando i negozi con la vistosa insegna gialla «Compro oro». Erano pressoché sconosciuti fino a un paio di anni fa, ora crescono come funghi: appena un paio in centro, gli altri – decine – nelle ex barriere operaie, Borgo San Paolo, Barriera di Milano, Mirafiori sud… Acquistano tutto, anche le protesi dentarie. D’altra parte Torino ha fatto segnare nel 2010 il non invidiabile primato nella crescita dei pignoramenti di alloggi, con un +54,8% nei primi dieci mesi dell’anno rispetto al già duro 2009. E si calcola – sono dati impressionanti – che un 35-40% dei lavoratori metalmeccanici torinesi abbia fatto ricorso, nell’ultimo biennio, alla cessione del quinto dello stipendio, per pagare le rate in sospeso, o semplicemente per arrivare alla fine del mese.
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Oltre le primarie, proviamo a fare a meno dei leader

Posted: Gennaio 6th, 2011 | Author: | Filed under: ARTICOLI | Tags: , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Oltre le primarie, proviamo a fare a meno dei leader

di Paolo Cacciari

Dopo aver letto il bell’articolo di Michele Prospero («L’iperdemocrazia delle primarie», il manifesto del 19 dicembre) ho pensato: e se provassimo a fare ameno dei leader, dei capi, delle guide? Dei divi condannati a «bucare lo schermo» e degli antidivi che alla telecamera non si possono nemmeno avvicinare.

Dei condottieri che hanno il difetto di doversi sempre trascinare dietro una massa acquiescente e dei carismatici che sono pericolosi perché vengono creduti anche quando sbagliano. Se provassimo invece a salvarci da soli, seguendo l’approccio DIY (do it yourself)? Saremmo ridicoli come il Barone di Munchausen che tentava di tirarsi su per il colletto della giacca, o ammirevoli come i lillipuziani?

Se provassimo a comportarci con coerenza rispetto all’idea di società e di individuo che abbiamo in mente (una società capace di cooperare solidarmente e di un individuo capace di autogovernarsi) risulteremmo più deboli o più credibili agli occhi dei nostri simili? Se alle tante fabbriche, officine, cantieri, laboratori… (tutti rigorosamente con il loro brand) sostituissimo degli orti delle buone pratiche?  Read the rest of this entry »


La Fiom mobilita la dignità operaia

Posted: Dicembre 30th, 2010 | Author: | Filed under: GENERALE | Tags: , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su La Fiom mobilita la dignità operaia

di Loris Campetti

Il referendum è uno strumento democratico in cui le persone possono dire la loro su un tema che li riguardi direttamente. Imporre lo strumento del voto perché si accetti di non poter votare mai più, non è un paradosso o un ossimoro, è un gigantesco imbroglio, che si trasforma in un odioso ricatto nel momento in cui la formulazione del quesito referendario suona così: accetti di rinunciare ai tuoi diritti, compreso quello di ammalarti, scioperare, persino mangiare se la domanda di automobili dovesse schizzare in alto, eleggere i tuoi rappresentanti sindacali, in cambio della salvezza del posto di lavoro? Read the rest of this entry »


Cancun: ignorati i popoli, vince il mercato

Posted: Dicembre 12th, 2010 | Author: | Filed under: GENERALE | Tags: , , , , , , | Commenti disabilitati su Cancun: ignorati i popoli, vince il mercato

Se il pianeta ha la febbre a Cancun non è stata curata, anzi. Nulla di vincolante è stato deciso nell’accordo uscito all’alba di ieri, nonostante l’enfasi data dai governi riuniti e dalla stampa al testo conclusivo emerso dalle due settimane di lavori.

Cancun conferma sostanzialmente il consolidamento della logica emersa a Copenaghen, ampliando i meccanismi attraverso cui la gestione della crisi ambientale e climatica passa attraverso la finanziarizzazione e nuove speculazioni economiche. Il fondo verde, i mercati di carbonio e il meccanismo dei Redd+  non sono altro che false soluzioni che istituiscono una sorta di “diritto di inquinare”, in base al quale i paesi industrializzati continuano con le emissioni pagando “indulgenze” compensative che si risolvono nell’ennesimo ricatto verso i paesi del sud del mondo. Read the rest of this entry »


Il ricordo di un amico

Posted: Dicembre 2nd, 2010 | Author: | Filed under: ARTICOLI | Tags: , , , | Commenti disabilitati su Il ricordo di un amico

Anche noi vogliamo salutare il gesto di Mario Monicelli con le parole di un amico. Non ci piace l’infamia di chi ha cercato di liquidare la sua morte come l’azione di un disperato solo a fini di sciacallaggio politico e ideologico. L’articolo di Valentino Parlato ci dice invece che il gesto estremo di Monicelli è stato l’ultimo atto di una coerenza che  lo ha attraversato per tutta la vita. Ciao Mario.


Una lucida volontà

di Valentino Parlato

Questa nostra Italia è proprio ridotta male. Ridotta male soprattutto in Parlamento, tra quelli che dovrebbero essere i rappresentanti del popolo e che, invece, si confermano soggetti presuntuosi e senza cultura, che non sanno né di storia, né di filosofia.
Penso, ma non è sola, all’onorevole Paola Binetti, che non ha potuto fare a meno di dare sfogo alle sue – mi viene da scrivere – sciocchezze sul diritto alla vita e sulla condanna del suicidio, ridotto a debolezza, a disperazione.
L’occasione è il suicidio di Mario Monicelli, 95 anni, che si è buttato giù dal quinto piano dell’ospedale San Giovanni, invece di farsi curare e continuare a vivere. Fortunatamente, fuori dal coro, è stato il Presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, che con buona cultura storicista e laica nella Camera ardente di Mario Monicelli, ha detto: «Se ne è andato con una ultima manifestazione della sua forte personalità, un estremo scatto di volontà che bisogna rispettare». Un atto di volontà, non di disperazione, alla quale a molti piacerebbe aggiungere l’aggettivo «vile».
Quante ipocrite proteste: perché quelli che condannano il suicidio non pensano alle loro responsabilità? E’ innanzitutto la dimostrazione di una assoluta mancanza di cultura storica. Dobbiamo condannare Socrate, dobbiamo dire che era un poveretto in preda alla disperazione e che per viltà si uccise?
Dobbiamo disprezzare Seneca che si svenò in un bagno caldo dopo avere invitato amici e conversare con lui e ascoltare il suo addio?
La mia memoria, con l’età è sempre più debole, e non ricordo le centinaia di suicidi gloriosi che segnano la storia. Ma il punto è che questa banale e spocchiosa condanna del suicidio vuole essere un limite all’intelligenza e all’autonomia di noi esseri umani che, invece, deve rimanere nelle regole che qualcun altro (le religioni soprattutto) crede di avere imposto. «Un estremo atto di volontà» ha detto Napolitano, la volontà di un cittadino e non di un suddito. E io aggiungerei che quello di Monicelli è stato un atto di lucida volontà. Nessuno mi racconti storie sulla sua disperazione. Viveva a Monti, ci incontravamo, discutevamo, andavamo a cena insieme, e non ha mai rotto le scatole dicendo che era solo, disperato e che voleva suicidarsi. Era un uomo lucido e razionale e a 95 anni, stando anche piuttosto male e a un punto avanzato della sua vita, ha lucidamente deciso di mettere lui, autonomamente, la parola fine e non aspettare che fosse un medico o chiunque altro a dirgli che doveva chiudere.
Io direi a Mario, che tante cose mi ha insegnato con i suoi film e con le conversazioni, un grande grazie. Anche alla fine mi ha insegnato qualcosa.
Qualcuno dirà che questo mio scritto è un’apologia del suicidio. No, è solo un tentativo di ragionare con i piedi per terra.

il manifesto del 02/12/2010


Dal 22 al 26 ottobre a Teano la sinistra cerca di darsi un nuovo orizzonte

Posted: Ottobre 8th, 2010 | Author: | Filed under: GENERALE | Tags: , , , | Commenti disabilitati su Dal 22 al 26 ottobre a Teano la sinistra cerca di darsi un nuovo orizzonte

A TEANO DIAMOCI UNA MANO PER RICOSTRUIRE L’ UNITA’ d’ITALIA

Il 26 Ottobre del 2010 ricorrono i 150 anni dal celebre incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele che segnò il passaggio del Mezzogiorno nel Regno d’Italia , guidato dalla famiglia Savoia. Il dono di Garibaldi al Re piemontese ebbe conseguenze nefaste per il futuro di questo paese. Fu un dono unilaterale , senza contropartite, che comportò un costo salato per le popolazioni meridionali e ne provocò la rivolta (leggi : brigantaggio), anche per via delle promesse non mantenute e delle aspettative che il movimento garibaldino aveva suscitato. Lo Stato reagì violentemente , trattò il Sud come una colonia, e ne perse la legittimità anche presso i ceti intellettuali che avevano sostenuto il nostro Risorgimento. Iniziò un processo che portò molti intellettuali e politici meridionali a reclamare l’autonomia(federalismo) per il Mezzogiorno, mentre l’apparato produttivo meridionale subiva i contraccolpi dell’unificazione del mercato nazionale e di una politica che guardava prevalentemente alla nascente industria nel nord-ovest.
Oggi, a distanza di un secolo e mezzo , il Mezzogiorno è ritornato ad essere visto come una palla al piede dello sviluppo italiano. Ma i termini politici della questione si sono invertiti. Non è più il Mezzogiorno che reclama autonomia ed indipendenza, bensì è il Nord che vuole uscire dall’Italia. Il rischio di una secessione “dolce “ è rafforzato dalla pesante crisi economica in corso, dalla stessa messa in discussione della UE, da un processo generale di disgregazione sociale. Il pericolo che questo paese si spacchi in tanti statarelli è reale. Tutte le recenti esperienze di secessione, anche pacifica, hanno fatto registrare un regresso per i lavoratori e portato ad esaltare nazionalismi e xenofobie.

Con tutte le sue contraddizioni noi riteniamo che l’Unità d’Italia sia un valore in sé. Centocinquanta di storia hanno prodotto un profondo interscambio di culture,di storie, nel nostro paese. Le popolazioni del sud, del centro e del nord si sono fuse attraverso milioni di matrimoni misti, e la lingua italiana è oggi largamente praticata dalla stragrande maggioranza della popolazione. Le popolazioni del sud hanno dato un grande e prezioso contributo alla ricchezza economica e culturale di questo paese che deve essere riconosciuto.
Noi riteniamo che questa nostra Italia può ancora salvarsi se capisce che deve rifondare il suo patto sociale su altre basi valoriali e culturali.
A questo fine abbiamo costituito il Comitato pro Teano , per organizzare un evento che segni, non solo simbolicamente, la svolta culturale che auspichiamo. Read the rest of this entry »