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Posted: Gennaio 28th, 2011 | Author: labomar | Filed under: LIBRI | Tags: 1 giugno, autoproduzione, beni comuni, decrescita, dono, ecologia, la primavera manifesta, ospitalità, paolo cacciari | Commenti disabilitati su La società dei beni comuni
Una rassegna a cura di Paolo Cacciari
Una nuova teoria e molte buone pratiche tentano di farsi largo fra i guasti e i fallimenti del capitalismo. Smentito è chi pensa che dai «no» non vengono proposte concrete e desiderabili di trasformazione delle relazioni sociali. Empatia e armonia non sono solo utopie ancestrali. Un movimento è in marcia, lo ha dimostrato il milione e mezzo di firme raccolte per chiedere un referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua.
Il libro raccoglie diciannove opinioni di autrici e autori italiani che da diverse visuali disciplinari (storiche, giuridiche, filosofiche, antropologiche, ambientaliste…) si sono confrontati con il tema dei «commons». Aria, acqua, terra, energia e conoscenza sono risorse speciali, beni primari da cui tutto dipende e la cui fruizione richiede quindi attenzioni particolari. L’applicazione a tali beni della logica del mercato ha sperimentato infatti i più clamorosi fallimenti. Il riconoscimento del Nobel all’economista Elinor Ostrom dimostra che il pensiero unico neoliberista sta incrinandosi anche dentro l’accademia. Read the rest of this entry »
Posted: Gennaio 27th, 2011 | Author: labomar | Filed under: CULTURA | Commenti disabilitati su “Se questo è un uomo”
“L’alba ci colse come un tradimento; come se il nuovo sole si associasse agli uomini nella deliberazione di distruggerci.
I diversi sentimenti che si agitavano in noi, di consapevole acccttazione, di ribellione senza sbocchi, di religioso abbandono, di paura, di disperazione, confluivano ormai, dopo la notte insonne, in una collettiva incontrollata follia.
Il tempo di meditare, il tempo di stabilire erano conchiusi, e ogni moto di ragione si sciolse nel tumulto senza vincoli, su cui, dolorosi come colpi di spada, emergevano in un lampo, così vicini ancora nel tempo e nello spazio, i ricordi buoni delle nostre case.
Molte cose furono allora fra noi dette e fatte; ma di queste è bene che non resti memoria.”
Se questo è un uomo – Primo Levi
Posted: Gennaio 24th, 2011 | Author: labomar | Filed under: ARTICOLI | Tags: democrazia, diritti, giustizia sociale, il manifesto, rivolta, robecchi, tunisia | Commenti disabilitati su Invidia delle ruspe tunisine
di Alessandro Robecchi
Confesso di aver provato invidia. Non per la generosità di tante giovani ragazze dispostissime a donare un organo, e poi dicono che i giovani sono egoisti! E nemmeno invidia per le seratine di Arcore, o per le buste di soldi, né per amici tanto fedeli (Lele, Emilio), né per la consigliera regionale in topless. No. Ho provato invidia per i tunisini che si portavano via con la ruspa la Ferrari di Ben Alì al grido: “Questi sono soldi nostri”. Succederà mai da queste parti? Ne avremo mai l’ardire, proveremo mai il brivido di considerare seriamente che troppe cose nostre ci sono state rapinate, avremo mai il coraggio di riprendercele? Non so se la dignità di un paese si possa spostare con la ruspa, ma insomma, sarebbe il caso di verificare. E la ricchezza esagerata allora? Costruita con aziende scippate con destrezza, con giudici corrotti alla bisogna, con leggi fatte apposta per favorirne l’espansione smisurata, non sarebbe roba nostra, o almeno un po’ meglio distribuita? E l’informazione, allora? Non sarebbe una cosa nostra quella parte di servizio pubblico che oggi scodinzola minzolinianamente? E la decenza, la decenza decapitata che vede ancora un anziano selezionatore di pupe alla guida di un telegiornale nazionale, non sarebbe anche quella una cosa da riprenderci con la ruspa?
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Posted: Gennaio 13th, 2011 | Author: labomar | Filed under: ARTICOLI | Tags: costituzione, diritti, fiat, giustizia sociale, lavoro, Lettera, presidente della repubblica, rossana rossanda, uguaglianza | Commenti disabilitati su Lettera al Presidente della Repubblica
di Rossana Rossanda
All’ on. Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica
Signor Presidente,
non credo di mettere in causa l’esercizio del Suo mandato al di sopra delle parti politiche e sociali, chiedendoLe, da semplice cittadina che ha avuto, anche se solo per età, il privilegio di seguire il lavoro dei costituenti, di voler intervenire con un richiamo al paese su quel che la Costituzione prescrive in tema di diritti sindacali. Gli articoli 39 e 40 infatti non sono, come può constatare anche una non giurista, principi ottativi che testimoniano di un indiscutibile spirito dei costituenti ma cui, per mancanza delle articolazioni successive, un cittadino non si può appellarsi per veder riconosciuto un suo diritto. Sono del tutto inequivoci e la loro attuazione è stata regolamentata dalle leggi. Read the rest of this entry »
Posted: Gennaio 12th, 2011 | Author: labomar | Filed under: ARTICOLI | Tags: costituzione, democrazia, diritti, equaglianza, fiom, giustizia sociale, lavoro, libertà, marco revelli | Commenti disabilitati su Sì ai diritti, No ai ricatti
La costituente Fiat
di Marco Revelli
In città si stanno moltiplicando i negozi con la vistosa insegna gialla «Compro oro». Erano pressoché sconosciuti fino a un paio di anni fa, ora crescono come funghi: appena un paio in centro, gli altri – decine – nelle ex barriere operaie, Borgo San Paolo, Barriera di Milano, Mirafiori sud… Acquistano tutto, anche le protesi dentarie. D’altra parte Torino ha fatto segnare nel 2010 il non invidiabile primato nella crescita dei pignoramenti di alloggi, con un +54,8% nei primi dieci mesi dell’anno rispetto al già duro 2009. E si calcola – sono dati impressionanti – che un 35-40% dei lavoratori metalmeccanici torinesi abbia fatto ricorso, nell’ultimo biennio, alla cessione del quinto dello stipendio, per pagare le rate in sospeso, o semplicemente per arrivare alla fine del mese.
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Posted: Gennaio 11th, 2011 | Author: labomar | Filed under: GENERALE | Tags: alex zanotelli, Arci, articolo 11, costituzione, diritti, no war, pace | Commenti disabilitati su Appello della Tavola della Pace
In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e a 50 anni dalla prima Marcia per la pace Perugia-Assisi, la Tavola della pace invita a compiere due piccoli gesti per dare voce a chi non ha voce, per difendere i diritti umani, per non essere complici, per dire che le cose devono cambiare profondamente, perché ci sia un po’ più di giustizia, per liberarci dalla guerra e dallo sfruttamento, per rispettare la Costituzione, per costruire un’Italia migliore in un mondo migliore, per costruire una politica di pace.
1. Appendi alla tua finestra la bandiera della pace lasciandola ben visibile fino al 25 settembre 2011 quando si svolgerà la prossima Marcia, scattale una foto e inviala a redazione@perlapace.it ;
2. Firma la Dichiarazione di pace con cui si vuole ricordare a tutti che l’Italia deve ripudiare la guerra e lottare contro la povertà, tagliare le spese militari, investire sull’educazione, rispettare i diritti umani e prendersi cura della Terra.
La campagna Bandiere di pace è promossa dalla Tavola della pace, dalla Rete italiana per il disarmo, dall’Arci e da numerose altre associazioni.
Leggi:
BALCONI DI PACE di Alex Zanotelli
Il primo gennaio è stato la giornata mondiale della pace, un richiamo forte al nostro impegno perché ritorni a fiorire la pace sulla Terra.
“In piedi, costruttori di pace”, aveva gridato nel 1990 Don Tonino Bello nell’Arena di Verona, gremita di gente. Come mai oggi si parla così poco di pace in questo nostro paese, sia a livello ecclesiale che civile?In piedi, costruttori di pace, rimettiamo le bandiere della pace ai nostri balconi e impegniamoci per realizzare questo Sogno. Read the rest of this entry »
Posted: Gennaio 6th, 2011 | Author: labomar | Filed under: ARTICOLI | Tags: democrazia, forum sociali, leader, partecipazione, politica, primarie, sinistra, società civile, vendola | Commenti disabilitati su Oltre le primarie, proviamo a fare a meno dei leader
di Paolo Cacciari
Dopo aver letto il bell’articolo di Michele Prospero («L’iperdemocrazia delle primarie», il manifesto del 19 dicembre) ho pensato: e se provassimo a fare ameno dei leader, dei capi, delle guide? Dei divi condannati a «bucare lo schermo» e degli antidivi che alla telecamera non si possono nemmeno avvicinare.
Dei condottieri che hanno il difetto di doversi sempre trascinare dietro una massa acquiescente e dei carismatici che sono pericolosi perché vengono creduti anche quando sbagliano. Se provassimo invece a salvarci da soli, seguendo l’approccio DIY (do it yourself)? Saremmo ridicoli come il Barone di Munchausen che tentava di tirarsi su per il colletto della giacca, o ammirevoli come i lillipuziani?
Se provassimo a comportarci con coerenza rispetto all’idea di società e di individuo che abbiamo in mente (una società capace di cooperare solidarmente e di un individuo capace di autogovernarsi) risulteremmo più deboli o più credibili agli occhi dei nostri simili? Se alle tante fabbriche, officine, cantieri, laboratori… (tutti rigorosamente con il loro brand) sostituissimo degli orti delle buone pratiche? Read the rest of this entry »