FERMATEVI! IL VOTO NON E’ UNA DELEGA IN BIANCO.
Posted: Giugno 27th, 2011 | Author: labomar | Filed under: ARTICOLI, GENERALE, POLITICA | Tags: democrazia, no tav, politica, val susa | Commenti disabilitati su FERMATEVI! IL VOTO NON E’ UNA DELEGA IN BIANCO.Sono trascorse neanche 24 ore dal lancio dell’appello alle istituzioni e alla politica e la violenza delle forze dell’ordine costituito contro i NO TAV non si è fatta attendere nel mostrare il vero volto dell’intento politico. In Val Susa in gioco c’è l’interesse legittimo delle comunità di difendere il proprio territorio e di determinare il proprio futuro contro la volontà eversiva di imporre scelte antidemocratiche per la felicità delle lobby. Troppi episodi ormai sono diventati testimonianza dello scarto tra la politica rappresentativa e l’interesse collettivo. Il referendum del 12 e 13 giugno avrebbe dovuto segnare un cambio di direzione, ma è evidente che chi ha le mani in pasta non ha nessuna intenzione nè di colmare lo scarto nè di tirarsi fuori dalla cricca degli affari. L’alternativa rimane nelle mani dei singoli che decideranno di rinunciare alla delega per difendere volontà e diritto delle comunità a decidere quale modello di sviluppo scegliere. E’ arrivato il momento di ribadire tutti insieme: “Fermatevi, il voto non è una delega in bianco!”.
Segue il testo dell’appello lanciato ieri:
I referendum del 12 e 13 giugno hanno cambiato lo scenario politico ponendo al centro dell’attenzione pubblica i beni comuni e il bene comune. Di fronte a noi – ai milioni di donne e uomini che hanno contribuito al successo referendario – sta ora l’obiettivo di costruire una agenda politica in grado di mettere in campo un nuovo progetto di società, di sviluppo e di partecipazione democratica.Di questa prospettiva c’è oggi un banco di prova non eludibile: lo scontro tra istituzioni e popolazione locale sull’inizio dei lavori di costruzione, in Val Susa, di un cunicolo esplorativo in funzione preparatoria del tunnel di 54 km per la progettata linea ferroviaria ad alta capacità Torino-Lione. Per superare la situazione di stallo determinata da tale scontro si prospetta un intervento di polizia (o addirittura militare) che rimuova le resistenze in atto. Sarebbe una soluzione sbagliata e controproducente. Ci possono essere opinioni diverse sulla necessità di potenziare il tra-sporto ferroviario nell’area e sulle relative modalità ma una cosa è certa. La costruzione della linea ad alta capacità Torino-Lione (e delle opere ad essa funzionali) non è una questione (solo) locale e l’opposizione delle popolazioni interessate non è un semplice problema di ordine pubblico. Si tratta, al contrario, di questioni fondamentali che riguardano il nostro modello di sviluppo e la partecipazione democratica ai processi decisionali.
Per questo, unendoci ai diversi appelli che si moltiplicano nel Paese, chiediamo alla politica e alle istituzioni un gesto di razionalità: si sospenda l’inizio dei lavori e si apra un ampio confronto nazionale (sino ad oggi eluso) su opportunità, praticabilità e costi dell’opera e sulle eventuali alternative. In un momento di grave crisi economica e di rinnovata attenzione ai beni comuni riesaminare senza preconcetti decisioni assunte venti anni fa è segno non di debolezza ma di responsabilità e di intelligenza politica.
Paolo Beni, Marcello Cini, Luigi Ciotti, Beppe Giulietti, Maurizio Landini, Alberto Lucarelli, Ugo Mattei, Luca Mercalli, Giovanni Palombarini, Valentino Parlato, Livio Pepino, Carlo Petrini, Rita Sanlorenzo, Giuseppe Sergi, Alex Zanotelli
26 giugno 2011