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Posted: Dicembre 27th, 2008 | Author: labomar | Filed under: GENERALE | Commenti disabilitati su APPELLO
BASTA MORTI SUL LAVORO
Siamo un gruppo di donne e uomini di questo territorio che, in questi giorni difesta, decide di rivolgere un appello a tutti voi.
Siamo stati terribilmente scossi dalle ultime (purtroppo solo in ordine di tempo)tragedie che si sono verificate sui cantieri salentini.
Un altro lavoratore è morto, alla vigilia del Natale; un’altra famiglia distrutta. Stavolta è toccato al povero Antonio Campilongo, mentre ci sono altre famiglie ancora in ansia per la sorte di un altro lavoratore, Gabriele Paternello, in coma dopo un altro incidente sul lavoro.
Tutti e due sono caduti da un’impalcatura, volando nel vuoto.
Non sono fatalità, attenzione.
Non uccidiamoli un’altra volta.
Sono morti evitabili se si osservano le basilari norme di sicurezza.
E, sono soprattutto, morti che interessano tutti noi: non possiamo fare finta di niente e festeggiare,bisogna reagire a questa guerra sul lavoro.
Vi proponiamo di fermarci un momento in questi giorni di festa, e di ritrovarci il prossimo 30 dicembre, alle ore 17.00, a Lequile, nella piazza principale del paese, per una fiaccolata che si concluderà davanti al cantiere dove si è consumata l’ultima tragedia sul lavoro dell’anno.
Portatele vostre mogli, i vostri mariti, i vostri figli: non bisogna essere un imprenditore o un lavoratore edile per sentirsi coinvolto: è una questione di civiltà.
Non è possibile morire di lavoro.
Pensate al dramma per una vita che si perde, a 30 anni come a 60, conta poco; pensate al dramma di una donna senza più l’amore del suo compagno, e a quello dei figli senza più l’affetto e la protezione di un padre. Un incidente sul lavoro è anche e soprattutto questo.
Contiamo sulla vostra sensibilità, per questo vi aspettiamo numerosi a Lequile.
Combattiamo tutti insieme questa guerra. Non lasciamoli soli.
Appuntamento a Lequile il 30 dicembre prossimo,
alle ore 17.00.
Portate una fiaccola con voi.
Posted: Dicembre 19th, 2008 | Author: labomar | Filed under: GENERALE | Commenti disabilitati su FIACCOLATA CONTRO IL RAZZISMO
Il 1° Gennaio, in occasione del Capodanno dei Popoli, la Provincia di Lecce, insieme con le Associazioni dei migranti, organizza una
FIACCOLATA CONTRO IL RAZZISMO
dedicata a Miriam Makeba, Papa Hagi e Were Melitus Mugabe.
Il raduno è previsto in Piazza Mazzini alle ore 17,00; partenza alle ore 17,30; conclusione della fiaccolata a Palazzo dei Celestini.
LA CITTADINANZA, LE ASSOCIAZIONI, LE COMUNITA’ DEI MIGRANTI SONO INVITATE A PARTECIPARE.
Posted: Dicembre 16th, 2008 | Author: labomar | Filed under: GENERALE | Commenti disabilitati su IL MANIFESTO A 50 EURO. NELLA STORIA di Alessandro Robecchi
Tutti siete a conoscenza della vita di Karl Marx. Karl Marx si alzava alla mattina e andava a comprare «il manifesto». Solo una mattina nella sua vita, non lo fece: era il 19 dicembre, e Karl Marx disse: «Engels, per favore, già che esci, mi compri il manifesto?». Furbo come una faina, il vecchio Karl, perché quella mattina «il manifesto» costava 50 euro, e Engels lo comprò di buon grado, per il bene comune, e la causa e tutto il resto, e la Storia gli diede ragione (copiarono dal giornale anche il titolo di un loro fortunato libretto). Non credete che «il manifesto» sia capace di lasciare un segno nella storia dell’umanità? Uomini di poca fede! Prendete la Bibbia per esempio. Dio apparve ad Abramo sottoforma di un Suv in fiamme, e gli disse: «Abramo, oggi prenderai tuo figlio Isacco e lo porterai all’edicola della montagna e lì comprerete il manifesto a 50 euro». E Abramo che si credeva furbo disse: «Ma certo, ci mancherebbe!», sicuro com’era che all’ultimo momento il Signore avrebbe fermato la sua mano. Dunque allungò fiducioso 50 euro all’edicolante, ma quello fu rapidissimo, incassò e disse: «Grazie, signore, vuole mica anche il Corriere, oggi? Costa solo un euro, ma siccome c’è un fondo di Giavazzi glielo dò a 80 cents». È la Storia, gente, non è che si può cambiare. Che stoppini si usavano per le bottiglie di benzina che fermarono i tank tedeschi se non le pagine degli spettacoli del «manifesto»? E cosa adoperò Joe Di Maggio come mazza per il suo primo fuoricampo allo Yankee Stadium? Del resto, lo diceva già Bertold Brecht: «Ah, noi che volevamo preparare il terreno per la gentilezza, noi non potevamo essere gentili». E questo spiega molto: noi che diciamo da una vita che l’informazione indipendente è un diritto, siamo costretti a farla pagare una fortuna per farla sopravvivere. Remember! A ciascuno a seconda dei suoi bisogni (un giornale libero), e da ciascuno a seconda delle sue possibilità, e dunque fuori i soldi: quelli di voi che possono, non hanno scuse.
Posted: Dicembre 15th, 2008 | Author: labomar | Filed under: GENERALE | Commenti disabilitati su Fermiamo il ddl della vergogna, finché siamo in tempo
Con il pretesto di contrastare l’immigrazione clandestina i recenti provvedimenti del
Governo e del Parlamento, colpiscono tutti gli immigrati, soprattutto coloro che vivono e
lavorano regolarmente nel nostro paese rispettando le leggi.
L’integrazione diventa un percorso ad ostacoli che esclude e inibisce i percorsi positivi di
inserimento dei migranti nella società italiana.
Il fondo Nazionale per l’integrazione è passato da 100 milioni di euro a 5 milioni e tra le
proposte contenute in finanziaria vi è l’introduzione del requisito di dieci anni di residenza
per l’accesso al piano casa ed all’assegno sociale.
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Posted: Dicembre 11th, 2008 | Author: labomar | Filed under: GENERALE | Commenti disabilitati su Il sostegno dell’Arci allo sciopero generale promosso dalla Cgil il 12 dicembre
"L’Arci considera un appuntamento di grandissimo rilievo politico e sociale lo sciopero generale indetto dalla Cgil per il 12 dicembre contro la crisi.
Ne condivide le motivazioni e sarà presente con proprie delegazioni alle manifestazioni locali.
In un momento così difficile per l’economia del nostro Paese, riteniamo insufficienti e in molti casi sbagliate le misure che il governo intende adottare.
Il rischio sempre più concreto è che i costi vengano pagati ancora una volta dai lavoratori, a cominciare da quelli precari o immigrati, e dagli strati più deboli della popolazione.
Vogliamo dunque manifestarvi tutto il nostro sostegno in questo passaggio così impegnativo e augurarvi/ci che lo sciopero abbia un grande successo."
Posted: Novembre 27th, 2008 | Author: labomar | Filed under: GENERALE | Commenti disabilitati su MARCIA PER L’AMBIENTE SABATO 29 NOVEMBRE
TARANTO
SABATO 29 NOVEMBRE 2008
GRANDE MARCIA PER L’AMBIENTE
Se hai a cuore le sorti della tua afflitta e bellissima città, se hai a cuore la salute dei tuoi cari non puoi mancare alla grande manifestazione del 29 novembre, organizzata da "Alta Marea", che racchiude la gran parte delle associazioni, civiche e ambientaliste, che in questi anni hanno combattuto per cercare di ridare un colore pulito al cielo di Taranto. Siamo tutti riuniti sotto un’unica bandiera: liberare noi e i nostri figli dai veleni dell’inquinamento.
Alta Marea è un movimento totalmente apartitico al quale potrai dare il tuo contributo semplicemente con la tua presenza, portando con te un fazzoletto bianco, il 29 novembre.
Invitate i vostri amici a partecipare tramite la funzione "invita persone a partecipare".
Unisciti a noi.
Ti ringraziamo di cuore.
PROGRAMMA:
ore 9.00 Raduno Via Di Palma (Ingresso Arsenale)
ore 9.30 Partenza Corteo (Percorso Via Di palma e via D’Aquino)
ore 11.30 Arrivo corteo in Piazza Garibaldi
ore 11.40 Interventi dal palco allestito.
OBIETTIVI:
1- NO al raddoppio dell’ENI (raffineria);
2- No all’INCENERITORE e potenziamento della raccolta differenziata;
3- Approvazione Legge Regionale sulla Diossina;
4- Rilascio dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) a: "ILVA, ENI, CEMENTIR, EX EDISON" entro il 31 Marzo 2009 con le prescrizioni più restrittive a tutela della salute dei lavoratori, della cittadinanza e dell’ambiente ed in particolare:
° limiti delle emissioni secondo gli standard europei e riduzione delle loro quantità;
° adeguamento tecnologico degli impianti alle migliori tecnologie in assoluto;
° copertura dei parchi minerari;
° monitoraggio ambientale in continuo;
° inasprimento delle pene in materia ambientale.
5- Sicurezza negli ambienti di lavoro;
6- Diverso modello di sviluppo ecocompatibile del territorio;
7- Bonifica del territorio e dell’area industriale di Taranto;
8- Potenziamento del registro tumori;
9- Sviluppo polo oncologico.
PROMOTORI:
PeaceLink
Impatto Zero
Comitato per Taranto
A.I.L.
Lega Ambiente
WWF
Ass. Bambini Contro L’Inquinamento
Taranto Annozero
Sensibilizzazioni Libere e Concrete
Vigiliamo Per La Discarica
Lipu
Libera
Ecomunita
Taranto Viva
A.V.O. Ass. Volontari Ospedalieri
C.S.V.
ARCI
Aiutiamo Ippocrate
I veleni di Tarano
Taranto Ha Bisogno Di Te!!!
Posted: Novembre 25th, 2008 | Author: labomar | Filed under: GENERALE | Commenti disabilitati su 25 Novembre _ Giornata internazionale contro la violenza sulla donna
Perché Il 25 Novembre È Il Giorno Contro La Violenza Verso La Donna?
La scelta del 25 di novembre come data internazionale della lottacontro la violenza sulla donna fu un accordo preso dalle partecipantiall’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi che si realizzò aBogotà nel 1981, accettando il sollecito della delegazione dellaRepubblica Dominicana che proponeva che in questo modo si rendesseomaggio alle sorelle Mirabal: Minerva, Patria e María Teresa. Esse sonoun esempio vivo del tipo di donna impegnata nelle lotte del suo paese.
Le tre sorelle caddero per la violenza dal regime di Trujillo chemantenne il paese dominicano nell’arretratezza per 30 anni,nell’ignoranza e nel caos. Nel 1960, il paese dominicano scontento estanco di una dittatura tanto lunga, tutti i giorni portava a terminelotte nelle strade contro le forze militari repressive che sostenevanoil dittatore.
Le sorelle Mirabal nacquero nella sezione Ojo deAgua, provincia di Salcedo, Repubblica Dominicana. Le condizioni divita che si davano nel paese e la zona dove vissero, conseguenza deldominio statunitense ed il ritardo delle relazioni di produzione,determinarono la loro sensibilità di fronte agli acuti problemisociali. La partecipazione attiva delle sorelle Mirabal nella lottacontro Trujillo guadagnò loro la fama di rivoluzionarie, motivo più chesufficiente affinché in una certa occasione Trujillo manifestassedavanti ad un gruppo di persone che i suoi due unici problemi erano lesorelle Mirabal e la Chiesa.
Che cosa accadde il 25 novembre 1960?
Minerva e María Teresa andarono a visitare i loro mariti alla prigione,in compagnia della sorella Patria. Furono intercettate in un postosolitario della strada da agenti del Servizio Militare di Intelligenza.Condotte ad un canneto vicino, furono oggetto delle più crudelitorture, prima di essere vittime di quello che si è considerato ilcrimine più orripilante della storia dominicana. Coperte di sangue,massacrate a colpi, strangolate, furono messe nuovamente nel veicolonel quale viaggiavano e gettate in un precipizio, con la finalità disimulare un incidente. L’assassinio delle sorelle Mirabal produsse ungran sentimento di dolore in tutto il paese, ma servì per fortificare lo spirito patriottico di un paese desiderosodi stabilire un governo democratico che garantisse il rispetto alladignità umana.
La memoria di queste coraggiose sorelle, martiriche rischiarono le loro vite e le diedero, effettivamente per la causadella donna ci riempie di speranza e ci dà forza per continuare alottare per una società ugualitaria nella quale donne ed uomini possanovivere in fraternità umana.
I DATI DELLA VERGOGNA: 6 MILIONI 743 MILA DONNE IN ITALIA TRA I 16 E I 70 ANNI HANNO SUBITO NEL CORSO DELLA VITA UNA VIOLENZA FISICA O SESSUALE.
La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori lafamiglia dimostra che la violenza contro le donne e le/i bambine/i, siconsuma soprattutto all’interno delle mura domestiche e che talefenomeno ha raggiunto in Italia e nella regione Puglia proporzioniinquietanti. I dati Istat, relativi alla indagine sulla violenza e imaltrattamenti contro le donne condotta nel 2006, su un campione di25.000 donne – in Puglia 1.104 – comprese tra i 16 e 70 anni,confermano che, nonostante sia aumentata la percentuale di donne chesubiscono violenza o tentata violenza, il sommerso rimane elevatissimo:le donne che non denunciano le violenze subite sono circa il 96% nelcaso delle violenze inferte da un non partner e il 93% nel caso delleviolenze inferte dal partner. Nello specifico i dati in Puglia mostranouna situazione in cui solo il 10,8% denuncia la violenza del partner afronte di un 89,2% che preferisce tacere; nel caso di un non partnersolo il 5,4% delle donne denuncia le violenze subite con il restante94,6 % che non denuncia. Inoltre il 24,9% delle donne pugliesiintervistate dichiara di aver subito violenza fisica e sessuale nelcorso della propria vita ed il 5,3% dichiara di averla subita prima dei16 anni. Intanto sul territorio regionale non c’è adeguata risposta adun’esposizione così elevata di casi e di sommerso. Infatti non c’èadeguata copertura dei servizi di prevenzione e di presa in carico deicasi di abuso. Le province di Lecce e Foggia risultano totalmentesprovviste dei Centri antiviolenza che pure dovrebbero essere ubicatiin ciascuna provincia, secondo quanto disposto dalle linee guidaattuative della legge regionale 17/2003 attualmente vigenti. (dati Regione Puglia)
La violenza maschile è la prima causa di morte e di invalidità permanente delle donne in Italia come nel resto del mondo.
Posted: Novembre 13th, 2008 | Author: labomar | Filed under: GENERALE | Commenti disabilitati su DICHIARAZIONE di Paolo Beni
L’Arci parteciperà alla manifestazione nazionale di Roma contro la legge 133. Per un sapere libero e critico
Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci
Le "aperture" del governo sono state considerate del tutto insufficienti, visto che vengono sostanzialmente confermati l’impianto della legge 133 e del decreto Brunetta, i tagli, l’apertura ai privati attraverso le fondazioni.
Le scelte del governo finirebbero per assestare il colpo di grazia al ruolo dell’università e della ricerca pubblica nel nostro paese. Il turnover selvaggio dei docenti (una assunzione ogni cinque pensionamenti) lascerebbe gli atenei senza il numero di insegnanti necessari alla didattica e priverebbe la nuova generazione di ricercatori di uno sbocco professionale.
Con un taglio al Fondo di finanziamento di quasi un miliardo e mezzo di euro dal 2009 al 2013, le università si troverebbero nell’impossibilità di operare, se non aprendo le porte alla fondazioni private, con conseguenze facilmente immaginabili sulla qualità, obiettività e serietà della ricerca, oltre che sulla accessibilità per gli studenti meno abbienti. Rappresenterebbe la definitiva abdicazione dello Stato al suo dovere, previsto dalla Costituzione, di garantire a tutti l’opportunità di formarsi intellettualmente.
Il mondo dell’associazionismo ha deciso di non restare fermo di fronte allo scempio di diritti fondamentali per la costruzione della cittadinanza come quelli all’educazione, alla istruzione, alla formazione permanente.
Per questo ha promosso l’ appello "Per una scuola capace di futuro", in cui propone tra l’altro di organizzare un Forum nazionale per la scuola, dove coinvolgere i tanti soggetti che credono nel ruolo fondamentale dell’istruzione pubblica e vogliono mettere in comune riflessioni e proposte per una sua riqualificazione.
L’Arci ha deciso di stare al fianco del grande movimento di protesta che si è diffuso in tutta Italia, e il 14 novembre sarà in piazza per ribadire che vogliamo vivere in un paese colto e moderno, in cui l’istruzione venga considerata un bene pubblico da tutelare per il futuro di tutti noi.
Roma, 13 novembre 2008